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Una scommessa gustosa


di Lo_Scrittore
15.08.2024    |    10.502    |    19 9.9
"Avrei potuto scrivere tante cose, eppure l’unica cosa che seppi scrivere fu proprio “bello”..."
Alle volte perdere una scommessa può rilevarsi molto divertente o per meglio dire gustoso; leggendo il racconto capirete.
Conobbi Sofia un mese fa durante un’uscita con degli amici a Baia Domitia. Mentre camminavamo sul lungomare facemmo conoscenza con delle ragazze e ci intrattenemmo a parlare con loro e a bere qualche birra. Tra loro, 4 ragazze, colpì la mia attenzione Sofia, una bella argentina. Non era particolarmente alta, penso 1,65 m, ma aveva un culo e due tette da capogiro, in più i capelli biondi contornavano un bel viso e due labbra carnose.
Essendo timido non provai a parlarle, ma devo fortunatamente fece il primo passo lei così finimmo per chiacchierare tutta la serata. Passammo un paio d’ore a parlare di noi, lavoro, studio e cose simili, per poi scambiarci instagram prima di salutarci a fine serata.
Tornato a casa verso le 01:00 mi contattò e passammo il tempo a parlare ulteriormente di noi. Era chiaro che ci fosse interesse reciproco visto che anche i 2 giorni successivi chattammo molto. Volevo vederla, mi piaceva tanto e così le chiesi di uscire, ma fu in quel momento che seppur titubante mi svelò di essere trans. Rimasi un po’ scioccato alle sue parole e rimasi qualche minuto senza scriver nulla, d'altronde cosa avrei potuto dire? Ma non so come, forse inconsciamente scrissi senza rendermene conto “bello”. Avrei potuto scrivere tante cose, eppure l’unica cosa che seppi scrivere fu proprio “bello”.
Capì il mio imbarazzo e sebbene lo fosse anche lei colse la palla al balzo per farmi delle domande, per chiedermi se “fosse un problema uscire con una trans” e se “avessi mai avuto rapporti da passivo”. La cosa mi spiazzò un po’, anche perché mi disse di essere quasi prevalentemente attiva e tra l’altro di possedere anche ben mezza, ma quel che mi sorprese maggiormente fu che iniziavo a provare una forte eccitazione e la cosa era inspiegabile per me dal momento che ero sempre e solo stato attratto da donne.
Sofia ovviamente percepì la cosa e iniziò a fare domande sempre più dirette, mi chiese “se volessi provare a tenere in mano un cazzo” oppure “se volessi prenderlo in bocca”, insomma iniziò a sondare il terreno.
A queste domande così dirette rimasi in silenzio, anche perché non sapevo proprio cosa rispondere, o meglio sapevo cosa dire, ma non riuscivo ad ammetterlo a me stesso.
Sofia si scusò per avermi messo in imbarazzo e mi chiese se volessi ancora vederla aggiungendo però che nessuno sarebbe venuto a saperlo, né le sue amiche né i miei amici. Acconsentii di vederla la sera seguente, seppur titubante e pensieroso.
Quella sera, come da accordo, passai a prenderla con l’auto a casa ed appena la vidi rimasi stregato. Indossava una micro gonna nera che le arrivava quasi all’inguine e un top le lasciava la pancia scoperta e le tette in bella vista. Fu in quell’occasione che notai avesse un tatuaggio sotto l’ombelico con la scritta “lucky you”. Il mio fissarla non passò inosservato e colse l’occasione per spiegarmi il significato di quel tatuaggio, anche se non ci volesse un mago per capirlo.
Diciamo che fece di tutto per mettermi in imbarazzo in auto ed ogni occasione era buona per farmi domande con doppi sensi e poggiarmi la mano sulla gamba.
Arrivati in spiaggia decidemmo di bere un drink per poi fare una passeggiata. Era davvero meravigliosa, faticavo a staccarle gli occhi di dosso e il mio sguardo era quasi incollato alle sue tette, tanto è vero che un paio di volte maliziosamente mi diede un paio di colpetti al viso dicendo:
-Guarda che il mio viso è più su- e rideva.
Ormai ero completamente perso, provavo eccitazione e curiosità per cosa avesse in mezzo alle gambe.
Facemmo una passeggiata sul lungomare fino a quando, senza rendermene conto (seguivo lei) ci ritrovammo isolati a camminare in riva al mare. Ovviamente la cosa era premeditata dato che una volta lontani dalle persone iniziò a fare allusioni sessuali per poi chiedermi se fossi attratto da lei e se mi incuriosisse provare qualcosa di “nuovo”. A tali domande ero completamente imbambolato, anche perché quando parlava con la mano mi carezzava il collo.
Ero palesemente eccitato, seppure troppo imbarazzato.
Fu lì che una mia risposta, detta involontariamente, sbloccò la situazione. Sofia disse che era quasi un anno che non aveva rapporti sessuali e che sicuramente avrebbe riempito la bocca di chiunque talmente fosse tanta la sborra. A tale affermazione le risposi con “esagerata dai, non è possibile”, e lei prendendo la palla al balzo disse:
-Vogliamo scommettere che farai fatica a ingoiare senza farne cadere una goccia? –
Senza nemmeno pensarci dissi “cosa scommettiamo”?
-Se vinco io mi darai il culetto e farai ciò che ti dico, se invece dovessi vincer tu il mio corpo sarà a tua completa disposizione- rispose con malizia portando la mia mano verso il suo cazzo.
Ormai ero del tutto andato, non ero padrone di me, come fossi un automa mi inginocchiai sulla sabbia e le abbassai gonna e slip. Aveva un cazzo davvero spesso, anche se ancora non del tutto duro era palese fosse grande e le palle grosse e piene erano vogliose di riempirmi la bocca.
Era la prima volta che toccavo un cazzo, ero alquanto impacciato, ma fu quasi del tutto automatico prenderlo con la mano ed iniziare a far su e giù. Sofia mi lasciò fare per qualche istante, poi appoggiandomi la mano dietro la testa la indirizzò verso il cazzo. Aprii la bocca ed iniziai a gustarlo. Guidato dalla sua mano facevo su e giù su, succhiando quella mazza che nel frattempo era diventata dura come la roccia.
Superato l’imbarazzo inziale ci presi gusto e iniziai a succhiarlo con sempre più foga ed eccitazione.
Mi piaceva scappellarlo tutto con la mano e farlo sparire nella mia bocca, leccando ogni tanto le palle. Sofia gradiva molto perché la sentivo godere sempre più.
Andai avanti per una quindicina di minuti, fino a quando disse:
-Preparati, sto per sborrare. Apri bene la bocca che tra poco perderai la scommessa-
Il tempo di finire questa frase ed iniziò a sborrare nella mia bocca una quantità inimmaginabile di sborra al punto che una parte scivolò sul mento per poi cadermi sul pantalone. Il resto lo ingoiai sotto il suo sguardo divertito ed appagato.
-Visto? Hai perso la scommessa, adesso preparati pure ad essere inculato- disse ridacchiando mentre strusciava il cazzo ancora bagnato di sborra sulle mie labbra.

Continua, forse...
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